Lagarde: banche Ue solide e resilienti. Scholz: su Deutsche non c’è motivo di preoccuparsi
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Secondo fonti Ue la presidente della Bce Christine Lagarde ha detto ai leader all’Euro Summit che «il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente perché dispone di solide posizioni patrimoniali e di liquidità ed è forte perché abbiamo applicato a tutte le riforme normative concordate a livello internazionale dopo la crisi finanziaria globale». Questo nel giorno in cui i titoli bancari europei hanno vissuto una giornata difficile in Borsa.
Lagarde ha detto anche che gli strumenti che ha a disposizione la Bce mostrano che la banca centrale «è completamente attrezzata per fornire liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro, se necessario».
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«Il nostro settore bancario è resiliente, con solide posizioni di capitale e liquidità». I leader dell’area euro indicano all’Eurogruppo di «continuare a monitorare da vicino gli sviluppi economici». Sono queste le indicazioni dell’Euro Summit ai ministri finanziari per gestire la delicata situazione di turbolenza nei mercati finanziari originati dal dissesto della banca americana Svb e dal salvataggio di Credit Suisse. È quanto viene indicato nella dichiarazione finale dei capi di stato e di governo dopo il confronto con la presidente della Bce Christine Lagarde e il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe. Non ci sono cambiamenti al testo della dichiarazione rispetto a quello anticipato ieri nonostante l’aggravamento delle turbolenze che oggi in Borsa hanno fatto crollare i titoli ovunque e che hanno coinvolto direttamente il settore bancario tra cui, in particolare, la tedesca Deutsche Bank.
«Non c’è ragione di inquietarsi per Deutsche Bank», ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, sottolineando che «la banca è molto profittevole e ha radicalmente modernizzato il suo modello di business». Analogamente gli analisti di Autonomous Research si sono detti «relativamente tranquilli date le solide posizioni di capitale e di liquidità della banca», precisando a scanso di equivoci: «Per essere chiari, Deutsche Bank non è il prossimo Credit Suisse».
Analisi Fabi: banche italiane meno esposte a crisi
Per le banche italiane sono “quasi impossibili” eventuali impatti derivanti dalla crisi di Silicon Valley Bank e Credit Suisse. E’ quanto emerge da una ricerca della Federazione autonoma bancari italiani dalla quale emerge che gli istituti di credito registrano un indice di liquidità al 176%, un grado di qualità del patrimonio al 16,2% ed il livello di redditività che sfiora il 9%. Una situazione di tranquillità che riguarda tutto il settore bancario europeo. Per comprendere a pieno questa solidità, è sufficiente analizzare i dati relativi a settembre 2022 e che interessano le più importanti banche dei principali Paesi europei. Nel Vecchio continente sono 111 gli istituti di credito significativi. Il totale degli attivi di questi complessivamente ammonta a ben 27.770 miliardi di euro e quello dei profitti supera i 92.000 miliardi. Analizzando nel dettaglio le prime quattro nazioni, l’Italia con 12 banche significative è al quarto posto per totale di attivi (2.833 miliardi di euro) e per profitti (12.873 miliardi di euro), con l’indice di bilancio che esprime la redditività del capitale proprio (Roe) dell’8,95%, al di sopra della media dell’Unione europea. È la Francia il Paese con i valori più alti: a fronte di sole 10 banche significative, ha attivi per 9.472 miliardi, profitti per 25.111 miliardi con un Roe del 6,21%, anche se di quasi due punti percentuali inferiore al dato dell’Italia. La Germania (21 istituti significativi), registra attivi per 5.315 miliardi, profitti per 10.066 miliardi, con un roe ancora più basso, al 5,19%. Prima dell’Italia, per attivi (3.875 miliardi) e profitti (17.813), si colloca la Spagna.
Source: ilsole24ore.com