UniCredit, Orcel pronto a un altro mandato: «Qui il lavoro non è finito»
Andrea Orcel prenota un altro giro al vertice di Unicredit. «Amo il mio lavoro, amo UniCredit. Il mio team è stupendo. Sicuramente il lavoro non è finito, quindi se gli azionisti e gli investitori mi voteranno sono sicuramente disponibile» a un nuovo mandato alla guida dell’istituto, ha detto il manager intervenendo all’Italy Capital Markets Forum di Bloomberg.
No all’M&A, no a Mps
«UniCredit ha molto valore in sé, dovevamo solo liberarlo e lo stiamo facendo, ma abbiamo ancora molto da fare», ha aggiunto Orcel, escludendo quindi l’impegno in acquisizioni. «Le banche che si concentrano sull’M&A invece che sull’esecuzione e sul valore che hanno all’interno – sottolinea – commettono un grave errore». Come noto, UniCredit per gli analisti è osservata speciale per un’eventuale integrazione con Mps.
Peccato che per Orcel ci siano anche e soprattutto «difficoltà regolamentari e finanziarie» per procedere a grandi operazioni di fusione a livello europeo.
I titolo subordinati
Orcel ha parlato anche di altro, in particolare dei titoli subordinati delle banche, gli At1. Sono «importanti per il capitale delle banche, soprattutto in Europa. Credo che sopravviveranno» dopo l’azzeramento dei titoli Credit Suisse «ed è un bene». Nel specifico di UniCredit, ha aggiunto, «abbiamo un alto livello di capitale» composto da At1 solo per il 9%. «Non siamo ostaggio del prodotto e quindi abbiamo richiamato il titolo» da 1,25 miliardi «nella finestra di giugno e non lo rimpiazzeremo finché il mercato non si stabilizzerà».
Il costo dei depositi destinato a salire
Orcel ha affermato anche che la spinta per le banche europee dovuta all’aumento dei tassi di interesse si trasformerà presto in un freno alla redditività, poiché i depositanti inizieranno a richiedere maggiori interessi sui loro depositi. «Dal secondo trimestre di quest’anno avremo un’inversione, dove i tassi aumenteranno meno, ma il cosiddetto pass through aumenterà», ha detto Orcel: «Ciò creerà un vento contrario per tutte le banche».