BRUXELLES – L’inflazione annuale dell’area dell’euro dovrebbe attestarsi all’8,5% nel febbraio 2023, in calo rispetto all’8,6% di gennaio, secondo la stima flash di Eurostat. Per quanto riguarda le principali componenti dell’inflazione si prevede che il tasso annuo più elevato a febbraio sarà quello dei prodotti alimentari, alcolici e tabacco (15,0%, rispetto al 14,1% di gennaio), seguito dall’energia (13,7%, rispetto al 18,9% di gennaio), dai beni industriali non energetici (6,8%, rispetto al 6,7% di gennaio) e dai servizi (4,8%, rispetto al 4,4% di gennaio).
I prezzi dei beni alimentari hanno quindi rallentato il calo dell’inflazione dell’eurozona rispetto alle attese. Tra i Paesi il tasso più alto in febbraio è in Lettonia (20,1%), seguito da Estonia e Lituania. Per l’Italia la stima è del 9,9% mentre il tasso tedesco è al 9,3%. Più bassa l’inflazione in Francia (7,2%) e Spagna (6,1%). Fanalino di coda dei 20 Paesi dell’eurozona è il Lussemburgo, con il 4,8%.
Eurostat rende noto inoltre che a gennaio 2023, il tasso di disoccupazione destagionalizzato dell’area dell’euro è stato del 6,7%, stabile rispetto a dicembre 2022 e in calo rispetto al 6,9% di gennaio 2022. Il tasso di disoccupazione dell’Ue è stato del 6,1% a gennaio 2023, anch’esso stabile rispetto a dicembre 2022 e in calo rispetto al 6,3% di gennaio 2022. L’ufficio statistico stima che 13,227 milioni di persone nell’UE, di cui 11,288 milioni nell’area dell’euro, fossero disoccupate nel gennaio 2023. Rispetto al gennaio 2022, la disoccupazione è diminuita di 318 mila unità nell’UE e di 220 mila unità nell’area dell’euro.
Source: ansa.it