In serata bilaterale tra Meloni e Macron. No dell’Italia al compromesso sull’auto

I punti chiave

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A quanto si è appreso da fonti europee, il bilaterale tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron si dovrebbe tenere al termine della prima giornata dei lavori del Consiglio europeo. L’incontro è previsto a margine del summit dei 27 leader Ue. In mattinata Meloni aveva parlato di “contatti” con l’Eliseo per un possibile incontro con Macron a Bruxelles. E aveva spiegato che tra i bilaterali, si sarebbe confrontata anche con il premier polacco Mateusz Morawiecki e con quello greco Kyriakos Mitsotakis

Arrivando al Consiglio europeo e rispondendo a una domanda sulle posizione della Lega sull’Ucraina, la leader di Fratelli d’Italia ha replicato: «No francamente non mi preoccupano. Al di là delle posizioni espresse per lavorare su una posizione alla quale tutti lavoriamo, ovvero la fine del conflitto, ho detto come la penso: non c’è nell’attuale contesto misura più efficace di garantire un equilibrio tra le forze in campo». Ieri durante le comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue si è notata l’iniziale assenza dai banchi del governo di ministri della Lega (successivamente sono arrivati Valditara e Calderoli), contrari all’ulteriore invio di armi a Kiev.

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Ucraina, Meloni: non mi preoccupa la Lega, guardo ai fatti

«Sul Patto Stabilità Ue impari da suoi errori»

La premier ha parlato al suo arrivo a Bruxelles a tutto campo. A partire dall’economia. Sul Patto di Stabilità ad esempio «ci sono visioni sempre abbastanza differenti ma io penso che l’Ue debba imparare dai suoi errori, dal passato. Oggi a tutti sono chiesti importanti investimenti per la transizione ecologica, digitale, per le catene di approvvigionamento strategiche. Non si può pensare che gli investimenti necessari a rendere competitivo il nostro sistema non siano tenuti in considerazione nella governance» ha detto. E ha aggiunto: «Per noi sarebbe tragico tornare ai parametri precedenti, serve una governance più attenta alla crescita».

«Sì a obiettivi ma Ue non decida tecnologie green»

Sul Fit for 55 la posizione che l’Italia ribadirà è che «fermo restando gli obiettivi della transizione che condividiamo, noi non riteniamo che l’Ue debba occuparsi di stabilire quali siano le tecnologie per arrivare agli obiettivi». «La nostra mi pare una tesi di assoluto buonsenso e quindi confidiamo che possa passare, anche per quel che riguarda i biocarburanti», ha aggiunto.

Auto: per Roma compromesso Ue-Berlino svantaggioso

Sul fronte auto, la soluzione di compromesso tra la Commissione Ue e la Germania sull’inclusione degli e-fuels nel provvedimento sullo stop alle auto inquinanti dal 2035 per l’Italia resta «svantaggiosa». È questa, a quanto si è appreso, la linea che Meloni avrà modo di ribadire nel corso della prima giornata di lavori del Consiglio europeo. Linea che la premier spiegherà anche alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Source: ilsole24ore.com

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