‘La Wagner pronta al disimpegno in Ucraina per i dissidi con Mosca’

Il Gruppo Wagner sarebbe pronto a disimpegnarsi dalla zona del Donbass, in Ucraina, per spostare le sue forze in Africa a seguito della scelta dei capi militari russi di tagliare le forniture di uomini e munizioni. A riportare la notizia è la Bloomberg, che cita fonti che “hanno familiarità con la questione”.  Yevgeny Prigozhin, scrive Bloomberg, soffre una carenza di uomini e di munizioni in Ucraina dopo che gli è stato impedito di reclutare persone dalle carceri, la sua principale fonte di soldati. Inoltre, le truppe del Gruppo Wagner finora non sono riuscite a prendere il loro obiettivo principale, Bakhmut, e la milizia sta perdendo ogni giorno molti uomini. Da questi motivi deriverebbe la scelta di disimpegnarsi dalla guerra in Ucraina, visti i dissidi crescenti con i vertici della Difesa di Mosca e probabilmente con lo stesso Putin. “Sembra che la Bloomberg sappia meglio di noi quello che faremo. Fino a quando il nostro Paese ha bisogno di noi, rimarremo a combattere in Ucraina”. Lo ha detto su Telegram il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, smentendo quanto scritto dall’agenzia americana, secondo la quale la compagnia privata russa sarebbe in procinto di ritirare le proprie forze dall’Ucraina per spostarle in Africa.

LA SLOVACCHIA CONSEGNA I PRIMI MIG
I primi quattro caccia Mig-29 donati dalla Slovacchia all’Ucraina sono partiti oggi dal territorio slovacco. Lo ha reso noto il ministero della difesa slovacco. La Slovacchia intende donare all’Ucraina in totale 13 caccia di questo tipo. “Ringrazio tutte le forze coinvolte per il fantastico lavoro professionale. La Slovacchia è dalla parte giusta e con questo gesto, noi come Paese, ci siamo iscritti a caratteri cubitali nella storia del mondo moderno, che parla di assistenza tempestiva, solidarietà sincera e grandezza della nazione”, ha commentato il ministro della difesa Jaroslav Nad. Il trasferimento da parte della Slovacchia del primo lotto di caccia Mig-29 in Ucraina “è ancora un altro passo che indica che nella questione ucraina, i Paesi della Nato e dell’Ue continuano il percorso verso l’escalation del conflitto, cercando di trascinarlo e di combattere fino all’ultimo ucraino”. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko parlando alla Tass.

MEDVEDEV: ‘L’ARRESTO DI PUTIN EQUIVARREBBE A UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA’

 

Un arresto del presidente russo all’estero ai sensi del mandato della Corte penale internazionale (Cpi) diventerebbe un casus belli, ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, rispondendo questa mattina a domande dei giornalisti e degli utenti dei social media, secondo quanto riporta la Tass.”Immaginiamo – ovviamente, questa è una situazione che non si verificherà mai, sì – ma immaginiamo che accada effettivamente. Un presidente in carica di una potenza nucleare viene, per esempio, in Germania, e viene arrestato. Cosa sarebbe questo? Una dichiarazione di guerra contro la Federazione Russa! In questo caso, tutti i nostri mezzi volerebbero al Bundestag, all’ufficio del Cancelliere e così via”. Commentando le parole del ministro federale tedesco della Giustizia Marco Buschmann secondo cui Berlino dovrà attuare la sentenza della Corte penale internazionale e arrestare il leader russo, se dovesse entrare in territorio tedesco, Medvedev ha osservato: “Si rende conto che sarebbe un casus belli, una dichiarazione di guerra? O non ha fatto i compiti?”, ha concluso.

Il ministero della Difesa russo ha annunciato che un razzo vettore Soyuz-2.1a è decollato stamattina dal cosmodromo di Plesetsk e ha messo in orbita un satellite militare russo ‘Kosmos-2567’. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Il veicolo spaziale ha raggiunto l’orbita prefissata all’ora prevista ed è stato preso sotto controllo dalle strutture di terra delle forze spaziali”, ha affermato il ministero di Mosca. Intanto, il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha dichiarato che Mosca non si aspetta “trasparenza” da parte dei Paesi occidentali nelle indagini sulle esplosioni che a settembre hanno danneggiato i gasdotti Nord Stream che collegano la Russia alla Germania attraverso le acque del Baltico. “Non mi aspetto né trasparenza nelle indagini né la familiarizzazione del grande pubblico con i loro risultati”, ha detto Lavrov .Stamane l’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov è tornato ad attaccare l’Occidente. “I Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno deciso di portare l’umanità sull’orlo di un Armageddon nucleare”, ha detto rispondendo alle dichiarazioni di alti funzionari statunitensi secondo cui le munizioni all’uranio impoverito sarebbero armi utilizzate da decenni e non presenterebbero alcun rischio elevato. “Commentare questo tipo di assurdità è davvero difficile. Le autorità statunitensi hanno raggiunto un nuovo minimo con le loro dichiarazioni irresponsabili”, ha detto Antonov.ulyás, capo di gabinetto del premier ungherese, Viktor Orban, citato dai media locali.

LA SITUAZIONE SUL TERRENO
Le truppe russe hanno individuato e ucciso, utilizzando armamenti APC-82, un equipaggio di operatori di droni ucraini che si stava riparando in una casa unifamiliare vicino a Donetsk: lo ha detto alla Tass Ivan Bigma, portavoce del gruppo tattico Sud. “Equipaggi di portaerei corazzati APC-82 di un reggimento motorizzato, nel corso di operazioni offensive unite nell’insediamento di Maryinka vicino a Donetsk, hanno rilevato un luogo in cui i militari ucraini hanno lanciato e azionato veicoli aerei senza pilota. I nazionalisti hanno usato un’abitazione monofamiliare a due piani come copertura. L’equipaggio degli operatori di veicoli aerei senza equipaggio è stato distrutto con gli armamenti standard degli APC”, ha aggiunto.

Ucraina, bombardato edificio residenziale a Zaporizhzhia: un morto e oltre 30 feriti

L’offensiva russa a Bakhmut, nell’Ucraina orientale, sta “rallentando” mentre aumenta il passo delle operazioni nella vicina Avdiivka: lo scrive l’Istituto per lo Studio della Guerra nel suo aggiornamento quotidiano sul conflitto. Lo riporta il Guardian. Sembra che le operazioni russe intorno a Bakhmut stiano “rallentando in presenza di notizie occidentali secondo cui le forze russe potrebbero tentare di lanciare offensive in altre direzioni”, scrive il centro studi statunitense. Le forze russe, prosegue, stanno aumentando il ritmo delle loro operazioni offensive intorno ad Avdiivka – che si trova a circa 55 chilometri a sud-ovest di Bakhmut -, con l’obiettivo di accerchiare la città. E gli esperti del centro studi non escludono che i russi lo stiano facendo a spese delle loro operazioni a Bakhmut e Vugledar (a circa 70 chilometri a sud-ovest di Avdiivka), dove l’offensiva sembra essere in fase di stallo. Anche il ministero della Difesa britannico, nel suo aggiornamento di intelligence di ieri, parlava fi una “possibilità realistica” che l’assalto russo a Bakhmut stia perdendo lo slancio limitato che aveva ottenuto, in parte poiché alcune unità sono state riallocate in altri settori.

Source: ansa.it

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